Lasceresti la tua azienda in mano al pilota automatico? E i tuoi investimenti?

Ci sono decisioni da prendere, in ambito lavorativo, che non ci fanno dormire. Ti sono mai capitate quelle notti in cui ti giri su un fianco e la soluzione che ti balena in testa ti sembra quasi corretta, ma c’è comunque qualcosa che non va, poi quando ti giri sull’altro per provare a prendere sonno, te ne viene in mente un’altra che quasi quasi è migliore?

Sono sicuro che ti è capitato.

Un imprenditore tutti i giorni è chiamato a prendere decisioni.

Conosci benissimo gli effetti positivi che crea una buona scelta. Sai altrettanto bene che una scelta negativa porta a conseguenze catastrofiche a tutti i livelli.

È vero che non sei isolato. Ti sei circondato di uno staff che hai accuratamente selezionato, con cui hai condiviso strategie e obiettivi. Perfettamente in grado di fare da solo. È il tuo pilota automatico!

Ho la sensazione che anche per i tuoi investimenti fai lo stesso…È cosi? C’è un metodo consolidato e persone di fiducia che ti fanno andare avanti senza problemi? Sono il tuo navigatore sui mercati finanziari.

Il navigatore è quella magica scatolina che ti porta nei luoghi dove non sei mai stato prima. Certo ogni tanto ha bisogno di manutenzione e aggiornamenti altrimenti rischi di trovarti in una sperduta stradina di campagna!

Mettiamola così: la sua presenza ci fa proprio sentire tranquilli.

O no?

Quante volte c’è capitato che una stradina non era segnalata! Mannaggia a lui!

Ma il mondo è fatto solo di strade che si trovano sul navigatore? O sulle cartine geografiche?

Poi, sia l’uno che le altre indicano a tutti la stessa strada…

Mi spiego meglio: l’altro giorno con un imprenditore si parlava di quanto alcune aziende ti sembrano grandi nella tua realtà, ma a livello internazionale non le conosce nessuno.

È facile ingranare un circolo vizioso:
azienda piccola quindi non conosciuta,
azienda non conosciuta quindi azienda che rimane piccola.
Come crescere?

Una società che chiameremo “Industrie meccaniche Spa” (nome di fantasia per non citare il caso specifico del mio cliente) ha creato nuovi pezzi, robusti e versatili che stanno riscuotendo molto successo e di conseguenza fatturando alla grande. Ha richiamato l’attenzione di una multinazionale che si è messa in contatto: come convincerla a fidarsi?

  • Posto che ho le competenze migliori, come faccio a far vedere che ho la capacità organizzativa per soddisfare le sue esigenze?
  • Che ho abbastanza potenzialità, forza lavoro e logistica per supportare grandi richieste?
  • Che la mia rete di assistenza può seguirla capillarmente?

Tra le diverse possibilità prese in esame, si è reso conto che la vecchia strada non lo avrebbe portato dove voleva. BISOGNAVA CAMBIARE DIREZIONE ADESSO! Adesso il cliente deve fare una scelta perché la multinazionale aspetta una risposta e se tergiversa troppo questa si rivolgerà a un’altra azienda.

Di fronte al bivio, l’unico con le idee chiare era il navigatore: continuare come si è sempre fatto. Bella forza, non aveva niente da perdere lui! Al massimo se la sarebbe cavata consigliandoti di fare “inversione a U”, ma la tua azienda non può, a quel punto ha già perso il cliente!

Ha deciso di testa sua e di abbandonare il navigatore.

Un’opzione che l’imprenditore stava valutando era quella di far entrare come socio la grande azienda. I vantaggi sarebbero notevoli e tutti strettamente collegati.

  1. aumento del fatturato perché viene acquisito un cliente che darà ordini continuativi e importanti
  2. credibilità percepita: se un fornitore molto grande si fida di me, quella fiducia me la sono guadagnata e…
  3. …posso usare quella affidabilità per conquistare nuovi clienti altrettanto importanti
  4. incremento delle dimensioni di scala che mi permetteranno di accedere a ciò che prima mi era precluso, ad esempio alle certificazioni normative grazie alla possibilità di ottimizzare investimenti in ricerca e sviluppo

Ogni passaggio è causa ed effetto degli altri. Ne funziona uno, funzionano tutti.

Il nostro imprenditore ha avuto il coraggio e la capacità di seguire questa intuizione e ha già iniziato a raccogliere i frutti della sua scelta:

  • il nome della sua azienda ha iniziato a circolare sempre più all’estero
  • ha aumentato notevolmente il suo fatturato
  • sta lavorando a nuovi progetti per poter puntare ancora più in alto

Complimenti a lui!

Ha scelto di cambiare percorso rispetto a quello che il navigatore gli stava suggerendo in quel momento, prendendo una strada diversa da quella che sono capaci di vedere e di seguire tutti.

Certo sarebbe stato molto più comodo “restare sul seminato”, ma non avrebbe raccolto i plus di cui sta già beneficiando. Si poteva limitare a “seguire le istruzioni” come il suo staff egregiamente porta avanti ogni giorno, ma, da imprenditore, ha preso in mano il volante della sua azienda e trovato una nuova modalità di fare impresa che inciderà sul futuro della sua attività determinandone il successo.

Non lo ha fatto perché era in una condizione di difficoltà,
si può dire, per tornare al nostro navigatore, che la strada era dritta e spianata.

C’era la possibilità di procedere con il pilota automatico in tutto relax, con i finestrini abbassati, magari canticchiando sulla radio.

Rendersi conto però che ci sono opportunità inaspettate non è da tutti.
È da imprenditore!

È la capacità di capire dove andare a cercare le occasioni di sviluppo. Così come mettere in discussione un modo di operare e una struttura consolidata da anni.

In ottica finanziaria il ragionamento è lo stesso.

Non vorresti che chi gestisce i tuoi investimenti abbia la stessa flessibilità e la stessa ampiezza di visione? Che non segua le dritte del pilota automatico di turno?

In banca dipendenti o private che siano hanno delle linee da seguire che vengono fornite dalla direzione centrale, poniamo anche da Londra (e già sarebbe una cosa fantastica), dopo analisi di mercato fatte da personale specializzato.

Certo prima che queste informazioni arrivino sulla scrivania di chi lavora nelle diverse filiali, fanno in tempo a diventare vecchie…

E poi, tutti i consulenti ricevono la stessa formazione e le stesse linee guida.

Se le informazioni sono alla portata di tutti, come fai a fare business?
Se quando esci dal colloquio con il private della filiale a cui fai riferimento,
aspetti un momento per origliare quello che viene offerto al cliente successivo,
non stupirti se le proposte saranno le stesse di quelle fatte a te!

Questo perché anche il private, ha un superiore, dipende da qualcuno più in alto nella struttura: aspetta e segue le indicazioni che arrivano dalla direzione centrale, indicazioni che, ancora una volta, sono uguali per tutti.

Ti stai affidando a un “dipendente”?

Quali alternative ti può proporre? Quelle che sono alla portata di tutti. Non hai bisogno di qualcuno che sia capace di farti vedere “cose diverse”? Di qualcuno che ragioni da imprenditore? Anzi di un imprenditore!

1- SOLO UN IMPRENDITORE È IN GRADO DI COGLIERE
QUELLO CHE GLI ALTRI NON VEDONO.

Come dicevo prima, il mondo è pieno di strade, bisogna “solo” essere in grado di accedervi. Un’azienda ha successo se coglie le opportunità che altri non hanno visto. Idem in ambito finanziario. Il tuo consulente ha una finestra sul mondo che non sia la connessione internet del pc? Perché le informazioni riservate, di certo non si trovano in rete…e quando ci arrivano, per forza di cose perdono la caratteristica che le rende: esclusive: destinate a pochi.

Prova a chiedere al tuo consulente di metterti in contatto con Wall Street. Ahimè, forse, se ha proprio dell’inventiva, cercherà il numero su Google! Altrimenti ti dirà che è impossibile.

Se invece sai dove cercare, se sai a chi chiedere, se hai contatti di prima mano, allora la cosa è più facile, per poter “cogliere quello che gli altri non vedono”!

2- SOLO UN IMPRENDITORE È IN GRADO DI ELABORARE IN MODO NUOVO
CIÒ CHE ACCADE.

Pensiamo ad una situazione in cui la strada è piena di curve. Solo a giugno 2016, quando è stato reso pubblico l’esito delle votazioni sulla Brexit, con la decisione della Gran Bretagna di uscire dall’Euro, la borsa ha perso un 15% in due giorni. Il consiglio della maggior parte dei consulenti è stato quello di stare fermi e aspettare. Non perché fosse la strada migliore per loro, ma perché non sapevano cosa fare (!) e dovevano aspettare le direttive della direzione generale dell’istituto di credito (!!).

Invece sono proprio quelle situazioni in cui un consulente che sa cosa sta succedendo ed è in grado di prendere decisioni importanti in autonomia, si attacca al telefono o si precipita a parlare direttamente con i suoi clienti e consigliare, nel caso che stiamo prendendo in esame, di comprare. Sei mesi dopo il mercato ha dimostrato che bisognava assolutamente agire!

3- SOLO UN IMPRENDITORE SI PRENDE LA RESPONSABILITÀ DI PRENDERE LE DECISIONI.

Quando il mio cliente mi ha raccontato di come ha maturato la decisione di far entrare la grande azienda come socio della sua attività e dei benefici che quel salto gli ha portato, mi è venuta in mente la scelta che lui stesso aveva fatto anni prima con i suoi investimenti finanziari… una scelta che il direttore finanziario della sua azienda che non avrebbe mai e poi mai fatto.

Ci siamo conosciuti 13 anni fa, grazie ad un’amicizia in comune. Non fu semplice per lui “lasciare” la banca che lo aveva finanziato e sostenuto nei suoi primi passi da imprenditore. L’aveva sempre trattato bene. Potevano prenderla male. Ad esempio, “ricattarlo” con i finanziamenti in essere. Ma soprattutto c’era il fattore umano: un rapporto personale da mettere in discussione con una persona con la quale per tanti anni ha condiviso prospettive e preoccupazioni.

Ma la sua personale sensazione, quel formicolio che hanno i veri imprenditori, quell’intuizione che fa la differenza, e tu sai di cosa sto parlando, gli fece percepire, in anticipo rispetto a tanti altri che i tempi in banca stavano cambiando. Era necessario riprendere la “guida” dei suoi risparmi, staccare quel pilota automatico che lo aveva indirizzato per tanti anni; cambiare percorso, cambiare marcia.

Ha deciso di fare una scelta alternativa.
Si è rivolto a me, affidandomi la gestione dei suoi investimenti
e conservando il rapporto con le banche solo per le sue posizioni (marginali) che deve tenere per il “buon convivere”.

In 8 anni
ha raddoppiato il suo capitale.

Fidati del tuo istinto! Conosciamoci!

Per avere nuovi elementi di valutazione scarica gratuitamente il primo capitolo del mio libro “Le confessioni di un ex squalo di Wall Street pentito”.

A presto!

Luca Ruini

PS:

non ti chiederò perdono, per averti riempito la testa di dubbi. Avere dubbi è il primo passo per iniziare a cercare percorsi alternativi e per imboccare quello che porta al successo. O che ti permetta di mantenere e rafforzare il successo che già hai.

“Chi si accontenta gode…così così…” come canta Ligabue nelle sue canzoni. E sicuramente accontentarsi non è nel tuo stile soprattutto se obiettivi più alti sono alla tua portata. Perché lo sono. Tu sai di volerlo! Te lo dimostrerò.

Per avere nuovi elementi di valutazione scarica gratuitamente il primo capitolo del mio libro “Le confessioni di un ex squalo di Wall Street pentito”.

PPS:

Preferisci proseguire sulla strada che ti consiglia il vecchio navigatore e che a forza di essere battuta da tutti presto non sarà più al passo con i tempi? Se la tua risposta è sì allora resta dove sei. A me sta bene, se tu sei soddisfatto.

Altrimenti guarda oltre e scarica gratuitamente il primo capitolo del mio libro “Le confessioni di un ex squalo di Wall Street pentito”.

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