Lo scandaloso hamburger “da investimento” che sta facendo impazzire Wall Street (e che nessuno conosce!)

Te lo confesso subito così evitiamo fraintendimenti.

Sono un fan sfegatato della carne, è uno degli alimenti principali della mia dieta, la adoro in tutte le salse.

Questo è il motivo per cui non avrei mai pensato di scriverti quello che sto per mettere nero su bianco, se Wall Street in persona non avesse richiamato la mia attenzione su qualcosa di incredibile.

Un titolo che in tre mesi scarsi fa crescere del 401% il suo valore iniziale
è un fenomeno raro.

Stiamo parlando di un settore di nicchia e di una società in particolare che quasi nessuno conosce, ma dalle grandi promesse. Tra un attimo ti svelerò nel dettaglio di che cosa sto parlando e anche il perché i tuoi investimenti ne sono direttamente coinvolti.

Tutto ha inizio dall’hamburger.

Il suo successo ha contagiato le abitudini alimentari di tutto il mondo, al punto che, se il consumo di carne a livello planetario continuerà di questo passo gli allevamenti di bestiame non saranno più in grado di sostenerlo (più avanti troverai tutti i dati del caso).

Tutto ha inizio da un’azienda americana nata nel 2009 a Los Angeles che con grande coraggio raccoglie la sfida di proporre una valida soluzione. La sua idea è così innovativa da richiamare fin dal principio l’attenzione (e gli investimenti) di Bill Gates, il più lungimirante degli imprenditori, e di Leonardo Di Caprio, tra gli attori di fama internazionale cha da sempre si battono per la tutela dell’ambiente.

Sì hai letto bene! Bill Gates e Leonardo Di Caprio!

Dopo anni di serrata ricerca, nel 2016 esce sul mercato il suo prodotto di punta: l’hamburger.

Bella scoperta penserai tu.

Aspetta, il bello, deve ancora venire.

Prendi un succulento hamburger di carne di prima qualità, di quelli che non fai in tempo a finirli da desiderarne subito un altro.

Poi prendi LUI, il Beyond Burger, e le tue papille gustative non noteranno la differenza.

Stesso senso di appagamento, stessa voglia di ricominciare da capo, stesso sapore.

Insomma, mi starai dicendo, vogliamo arrivare al dunque?

Sempre di hamburger si tratta! Perché tutto questo casino?

Beh, non proprio. Ecco qui la vera bomba!

Il Beyond Burger, prodotto di punta di Beyond Meat,
la giovane azienda americana di cui ti sto parlando,
è un hamburger 100% vegetale con lo stesso sapore della carne.

Da “attivista” del barbecue come sono io, se le premesse non fossero state quelle che ti ho appena accennato, l’ultima riga del paragrafo qui sopra sarebbe stata sufficiente per farmi cambiare argomento.

Ma la faccenda era troppo interessante! Investitori importanti, un successo strepitoso sul mercato: non ero di fronte alla solita “invenzione” per vegani o vegetariani (senza offesa eh!).

Sto infatti parlando di tutta un’altra cosa rispetto all’hamburger di soia con cui tutti si confondono e che si trova già da anni nei supermercati: niente a che vedere con quell’imitazione insapore, insipida e incolore (tendente al verdino o al giallino).

Dovevo approfondirla.

Appena l’hamburger vegetale di Beyond Meat è stato disponibile in uno dei locali più all’avanguardia di Modena, ho subito chiesto a uno dei miei principali collaboratori, che di cucina se ne intende, di testarlo.

Il fatto di trovarmi in quel momento a Shanghai per lavoro, è stata un’ottima scusa per non andare di persona, visto che non sapevo cosa aspettarmi.

Beh Alberto è rimasto ENTUSIASTA!

“Se non lo avessi saputo non avrei colto la differenza!”
sono state le sue prime parole di resoconto.

E alle mie serrate domande da incredulo consumatore accanito di pregiata carne rossa, ha risposto che tutto coincide alla perfezione:

  • stesso profumo
  • stesso gusto
  • stesso colore
  • stessa consistenza (perfino quei nervetti croccanti, per me inimitabili)
  • addirittura la presenza del sughino rossiccio al taglio della forchetta…

…della carne cotta alla griglia, con leggero sapore di affumicato annesso.

Ti giuro, sono rimasto impressionato quanto te!

Un impensabile mix, di cosa?

  • farina di piselli
  • fave
  • soia
  • olio di cocco per la parte grassa
  • succo di barbabietola per il colore da farlo sembrare proprio come quello di un bel filetto al sangue.

Perfino le proprietà nutrizionali della vera carne sono le stesse, con la differenza in positivo che si tratta di proteine “buone”.

Per essere estremamente precisi da un punto di vista nutrizionale, una porzione di Beyond Burger da 113 grammi contiene 0% di colesterolo e un notevole 32% di proteine.

Molto più ferro, ma meno assimilabile perché di provenienza vegetale e non animale.

Insomma il Beyond Burger, pur con qualche piccolo distinguo,
non è un triste surrogato della carne, come mi sarei aspettato,
è un suo esatto sostituto.

C’è molto di più.

A inizio maggio Beyond Meat è sbarcata al Nasdaq
con un prezzo di collocamento di 25 dollari.
Si tratta dell’Ipo (offerta pubblica) con il controvalore più alto
registrato per una società, dell’ultimo ventennio.

Alla prima offerta reale del 2 maggio 2019, giorno in cui la società è entrata in borsa, il valore era già raddoppiato rispetto a quello di sottoscrizione in Ipo. Il primo prezzo infatti è stato di 45,65 dollari. Sempre lo stesso giorno il titolo ha chiuso a 65 dollari.

Un risultato formidabile per una società che nessuno conosce, più alto perfino della famosissima Uber (azienda americana di trasporto privato).

Prima di farti vedere le performance incredibili registrate da Beyond Meat nei giorni successivi, ti spiego perché Wall Street, ancora più esigente di me, ci ha preso così gusto.

Ciò che un “semplice” hamburger rivoluzionario sta per scatenare a livello planetario si riassume bene nel “grido di battaglia” di Beyond Meat:

“mangiare più sano e proteggere il pianeta”.

Ecco perché sono riusciti a cogliere il nocciolo di una questione che fra pochi anni sarà esistenziale.

1- I carnivori sono in aumento.

Secondo una ricerca delle Nazioni Unite (Onu) pubblicata dalla BBC a febbraio 2019 il consumo di carne globale è aumentato in modo esponenziale negli ultimi 50 anni: siamo infatti passati da circa 70 milioni di tonnellate dei primi anni ‘60 ai 330 milioni di tonnellate nel 2017.

Nel grafico qui sotto, la produzione annuale di carne, per continente: le quantità sono quintuplicate dall’inizio degli anni ‘60, anche a causa dell’aumento della popolazione mondiale e della crescita della ricchezza.

La “faccenda” era stata già analizzata dalla World Health Organization nel 2015, che aveva spiegato che le persone continuano a mangiare carne per il suo gusto nonostante sia stata definita poco salutare se grassa.

Ecco che una volta risolto il problema del gusto, anche il resto viene di conseguenza. L’hamburger vegetale è buono e permette al consumatore di prendersi cura della propria alimentazione senza rinunciare agli aspetti più “goderecci” del cibo.

Tra parentesi, il mio collaboratore c’è già tornato 2 volte da quando ha provato. Si sente doppiamente appagato, mangiando “carne rossa” senza assumerne le proteine “dannose” per il fisico.

2- L’attenzione del consumatore a quello che si mette sotto i denti
è sempre più elevata.

Questo è per altro l’aspetto che ha frenato l’ascesa di McDonald’s, che da leader incontrastato del mercato quale è stato per decenni, negli ultimi 10 anni ha dovuto fare i conti con le alternative più salutari e ricercate dell’hamburger stesso (e oggi sta valutanto di inserire nei suoi menù lo stesso Beyond Burger).

Diciamo che Beyond Meat potrebbe essere considerato il più alto punto di arrivo di questa ricerca.

Questa è la solita battaglia tra carnivori e vegani (per altro in calo)? Non più!

Tolta la differenza del gusto, a tutti (o a molti) sta a cuore la propria salute.

Lo dimostra uno studio di Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) pubblicato nel febbraio del 2018 che evidenzia una sempre maggiore attenzione del consumatore italiano alla qualità e all’utilizzo di ingredienti vegetali.

3- Gli allevamenti costano troppo e non saranno più sufficienti.

Anche la questione ambientale ha il suo peso: macellare la carne ha un costo energetico che gli hamburger vegetali abbattono di gran lunga. La loro produzione sfrutta molto meno acqua, terreno coltivabile ed energia elettrica. Si stima che nel 2050, quando la popolazione mondiale aumenterà di un terzo, il nostro pianeta non avrà risorse sufficienti per sostenere l’attuale consumo di carne.

Pare insomma che, in un futuro non troppo lontano,
la ricerca di proteine alternative sia una
SCELTA OBBLIGATA.

Per tirare le somme, ecco finalmente una società dalle grandi promesse, in effetti valide, e con la possibilità reale di mantenerle.

Bello! Non succede quasi mai!

In più ha una gran voglia di fare!

Ogni anno produce qualcosa di nuovo
e dal 2016, quando ha lanciato il suo primo prodotto,
le vendite sono aumentate di ben 5 volte.

Dopo l’hamburger, ovvio che soprattutto in America si parte da lì, sono uscite prelibatezze sempre nuove, tra cui salsicce, spiedini, ragù per la pasta!

Stanno prendendo il via partnership con grandi ristoranti volti al gourmet, come il ristorante di Modena (Modena, non New York), dove è andato il mio collega. Si tratta della catena bolognese Welldone che insieme alla catena Paulpetta (votata al bio) sta portando anche in Italia la possibilità di scegliere l’hamburger tradizionale o il Beyond Burger; in alcuni paesi anche europei è possibile trovarlo nei supermercati, da pochissimo inserito nel reparto carne dove ha già registrato un boom delle vendite.

Pensi ancora che la carne vegetale non faccia gola a nessuno?

Io mi sto ricredendo.

Guarda come ha reagito Wall Street:

ti ho anticipato poco fa del successo riscontrato da Beyond Meat il giorno della quotazione in borsa quando aveva chiuso segnando un +29,7% rispetto alla prima offerta reale che aveva già raddoppiato il prezzo di collocamento.

Come puoi vedere dal grafico qui sotto, il titolo è cresciuto di circa il 5% al giorno
e oggi (26 luglio) vale 229 dollari,
il 401% in più dalla sua prima quotazione.

Ci sono due aspetti negativi da sottolineare che potrebbero non essere tali.

La società è capitalizzata in 12 miliardi USD. Numeri molto lontani dal suo reale valore: fattura 115 milioni USD e, da quando è nata, ha sempre chiuso in perdita (anche se in calo di anno in anno) fino al 2018, quando è comparso il primo utile.

Altro dato: il fatturato è triplicato dal 2017 al 2018. Se nei prossimi anni la tendenza sarà tale, e ci sono tutti i presupposti perché lo sia, il valore reale è in rapido aumento.

Ergo il fenomeno rimane estremamente stuzzicante.

Probabilmente anche da farti venire “l’acquolina in bocca”.

Quando nelle prime righe ti ho anticipato che i risvolti avrebbero coinvolto i tuoi investimenti non stavo bleffando e immagino avrai già immaginato il motivo.

Ho solo una cosa da aggiungere.

Il portafoglio dei miei clienti contiene già azioni di Beyond Meat
all’interno di un fondo di investimento.

Non starò qui a specificare dettagli e strategia dal momento che chiunque potrà leggere questo articolo. Se vuoi saperne di più ne parliamo a quattr’occhi.

Sempre per i miei clienti, abbiamo comprato le azioni nella fase di Ipo, prima della quotazione, cioè prima che vengano messe a disposizione del pubblico. In questo modo si sono presi anche tutto il rialzo iniziale.

Il mio consilgio non è quello di precipitarti ancora prima della grigliata di Ferragosto, dal tuo Private per comprare azioni di Beyond Meat.

Serve una tecnica, un piano d’azione.

Questa è la differenza tra chi anticipa i movimenti del mercato
vivendolo dall’interno e chi, da dietro una scrivania,
si limita a cercare di anticiparne i movimenti osservando dei grafici su uno schermo.

“EAT WHAT YOU LOVE”
continua il video promozionale di Beyond Meat.

E io aggiungo, quello che sembrava impossibile, o quanto meno un insulto al buon mangiare (letteralmente), oggi è un piatto gourmet.

Il futuro è dietro l’angolo e soprattutto già quotato in borsa. Come sempre.

Qualunque consulente ti dirà che cavalcare l’onda di un’azienda di successo è la strategia vincente.

Bella scoperta!

Il problema è che opportunità come queste rimangono nascoste per lungo tempo all’opinione pubblica, alla maggioranza dei consulenti e degli operatori bancari.

A differenza di tutti gli altri, scovarle con metodo
(che ho perfezionato a Wall Street!) è il mio compito;
è questa la vera strategia vincente!

Affrettati a chiamare!

A presto!

Luca Ruini

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