Tutto quello che le banche non possono dirti su fondi, sicav, etf e altri prodotti finanziari simili

Non so dove sarei se fossi nato donna. A volte penso che avrei conquistato il mondo, altre che sarei affogato in quell’incredibile mare di pensieri prodotti dal cervello femminile che noi uomini non possiamo nemmeno immaginare.

Una donna ha un pensiero, una soluzione, una contro soluzione e il pensiero esattamente opposto su ogni cosa. Quando è in gamba, li riesce pure a far convivere con una certa nonchalance.

Per fortuna a noi uomini tutte queste elaborazioni mentali sono state risparmiate. Ragionare secondo un codice binario “sì-no”, lasciamo perdere il “forse” che già ci mette nei casini, è completamente diverso da un complicatissimo sistema multifunzione dove il “sì” e il “no” passano inosservati.

Cosa sia meglio non lo so. Nella mia famiglia quote rosa e quote blu sono tutelate in modo equilibrato: mia moglie e mia figlia Giorgia, mio figlio Riccardo ed io. E già così, a volte noi uomini ci sentiamo in inferiorità numerica. Chissà come ci riescono le mie donne!

In questo marasma di pensieri al femminile, con cui ogni giorno, volente o nolente, devo comunque fare i conti, mi è capitato di coglierne uno in particolare. La gestione dei capelli.

“Chissenefrega”, starai pensando tu. Aspetta! Ti dico subito dover voglio andare a parare.

Una donna gestisce o dovrebbe gestire i suoi capelli
come tu gestisci o dovresti gestire i tuoi risparmi.

Ti sembra semplice?

Non pensarlo nemmeno e soprattutto, se ti scappa detto, non farti sentire dalle donne nei paraggi!

Rovinarli con prodotti fai da te o con un parrucchiere incapace è un attimo e difficilmente si ripara al danno. Per trovarsi a un appuntamento importante con un crespo cespuglio in testa, basta una giornata di pioggia.

Perdere soldi, o non guadagnarne, per consulenze non chieste o sbagliate è altrettanto facile; come trovarsi in braghe di tela per un episodio imprevisto.
Solo che nel primo caso (quello dei capelli) farsene una ragione
è certamente più facile che nel secondo.

Ancora non ti interessa?

Ne ero sicuro!

Non è mica una cosa da niente! È molto più complicato di quanto possa sembrare all’apparenza. Sono sicuro che le donne che mi stanno leggendo hanno già capito di cosa sto parlando e stanno sorridendo (oltre che sistemandosi i capelli).

Un amico parrucchiere mi spiegava che le grandi multinazionali, guardandosi bene dal dirtelo, spingono molto sulle tinte “fai da te” perché è più conveniente per loro lavorare con le catene dei supermercati, piuttosto che con i singoli professionisti. Risparmiano tempo e fatica, muovendo business più importanti con i centri commerciali.

Quando si entra in un settore specifico,
per gli utenti non del mestiere è complicato valutare la bontà di un prodotto.

Ad esempio: sapevi che la qualità di uno shampoo non è determinata dalla quantità di schiuma che fa? Non sapevo e nemmeno mi ero posto il problema (ma sono un uomo eh), che, per pulire meglio i capelli, le bolle devono essere piccole e tante. La capacità detergente è data dalla quantità delle bolle, non dalla dimensione. Quindi la schiuma non è un corretto metro di valutazione.

Ci sono prodotti da 1 litro a 1 euro e quelli da 200 ml da 30 euro.

C’è una differenza reale? O chi spende tanto è decisamente un pirla?

Certo se guardo le etichette mi sembra di avere tra le mani la stessa cosa. Eppure tutto dipende da come gli “ingredienti” sono lavorati, se ci sono derivati del petrolio e via dicendo.

Beh nell’etichetta queste informazioni si guardano bene dal metterle, o meglio, si guardano bene dal metterle in forma comprensibile per i non addetti ai lavori. Anche ponendosi il problema, bisogna saper leggere le informazioni per poter essere in grado di valutare.

A chi posso chiedere?

Mi devo poter fidare del mio parrucchiere e seguire le sue indicazioni. Perchè le altre opzioni sono troppo poco affidabili.

Cosa intendo?

Tutte le donne hanno un’amica dai facili consigli che con il minimo indispensabile (da quanto dichiara) ha capelli stupendi. Prova a fare quello che ti dice e il risultato sarà, ancora una volta, completamente diverso dalle aspettative.

I consigli lasciano il tempo che trovano. Magari un prodotto perfetto per i suoi capelli non è adatto ai tuoi. O magari non te l’ha detta tutta. Anche l’arte dello schernirsi è tipicamente femminile. Fai i complimenti a una donna per come è vestita e nel 90% dei casi si schernirà dicendo che ha preso le prime cose trovate nell’armadio. Da uomo la guarderai ammirato pensando che ha davvero una classe innata; da donna saprai invece che non è MAI vero, a meno che non si tratti di una tuta! Chissà perché non si può ammettere di avere cura nella scelta. Perché poi che l’abito non fa il monaco è un concetto purtroppo superato. L’abito fa il monaco, o meglio, il monaco con l’abito più bello cattura più seguaci.

È tutta una questione di marketing.

Ci sono shampoo o balsami in barattoli di ogni colore, forma e dimensione, tutti con il prodotto “che fa per te”; avrai una capigliatura perfettamente liscia, perfettamente riccia, perfettamente come la desideri, perfettamente perfetta.

Ci sono etichette sfavillanti, etichette che illustrano i benefici, etichette che, al contrario, puntano sulla naturalezza del prodotto e si presentano volutamente semplici e sobrie. Tutte hanno ben chiara la tipologia di target da colpire.

E in una qualche di queste, stanne certo, ti ci hanno messo.

Invece non è mai come ti dicono.

Intanto perché, non è dovere della pubblicità rispecchiare la realtà. Quindi, le chiome splendenti sulle etichette patinate, magari, anzi sicuramente, sono state realizzate da rinomati parrucchieri. E poi perché ciascuno di noi ha capelli diversi sui quali i prodotti applicati non hanno lo stesso effetto. E poi3 chi ti dice che non contengano tutte lo stesso prodotto? È confermato che la stessa sostanza viene presentata con un profumo diverso o con un colore diverso. È sempre e di nuovo tutta questione di marketing.

Se mantenessero davvero tutte le promesse

  • avremmo tutti i capelli perfetti (e non mi pare proprio così, poi non me ne intendo eh)
  • i parrucchieri avrebbero già chiuso da un pezzo

La gestione quotidiana necessita cura per non creare logoramenti repentini o nel tempo. Il problema è anche che te ne accorgi dopo, quando il danno è fatto. Avrai anche risparmiato, ma una volta rovinati i capelli, sarà difficile riparare al danno anche per un bravo professionista.

Il settore finanziario è esponenzialmente più complicato di quello dei capelli che, da profano, mi sembra più semplice.

L’universo dei prodotti finanziari disponibili è talmente vasto
che già per chi è del settore è complicato.

Quali sono gli investimenti adatti per il tuo patrimonio?

Come tutelarlo?

Come districarsi tra fondi monetari, conti deposito e azioni?

Tra pronto contro temine e buoni postali? Tra obbligazioni emittenti sovranazionali, indicizzate all’inflazione, bancarie ecc? E chi più ne ha più ne metta.

Il mercato è talmente vasto che se “non sai leggere l’etichetta”
o ti fermi solo ai “brand” più noti
è un attimo “rovinare” la tua posizione.
Hai le competenze per capire cosa è meglio per te?
Sai quali sono i rischi e i benefici?

Avrai sicuramente un amico o un parente che lavora in banca o “che ne capisce qualcosa”. E che magari racconta di investimenti fruttuosi e ti propone facili soluzioni alla portata di tutti.

Ancora peggio, c’è una folta bibliografa di volumi realizzati da esperti del settore più o meno (ri)conosciuti, che ti forniscono indicazioni “semplici, ma con un approccio professionale” su come “investire senza banche”, come fare “investimenti sicuri”, come “interpretare i mercati, operare in borsa e” (addirittura!) “capire la macroeconomia”. Alcuni sono dei tomi costosi, ma potrai trovare anche bignami a meno di 20 euro. In libreria o su internet, come sei più comodo. Direttamente a casa tua.

Se fosse davvero facile

  1. saremmo tutti ricchi
  2. le banche e i consulenti finanziari avrebbero già cambiato mestiere

E l’analisi del tuo portafoglio chi la fa?

Ci sono strumenti finanziari che vanno bene per tutti?

Quando gestivo il patrimonio della banca, circa 5 miliardi di euro, avevo amici che mi prendevano in giro per il mio atteggiamento di prudenza. Uno di loro aveva investito in azioni aggressive e si era potuto comprare una Golf blu con gli interni in pelle da 38 mila euro con i soldi guadagnati. Ogni giorno che me lo faceva notare.

Insomma ero la persona noiosa della compagnia, quella che studiava il mercato con attenzione, valutava le tecniche e i sistemi di investimento, faceva analisi ed equazioni. Mentre per loro era stato molto più facile. Lo stesso amico, qualche tempo dopo ha cambiato la Golf con una Panda bianca da 9 mila euro, e poi ha ridato indietro anche quella. Oggi io ho una Maserati, motore Ferrari.

Quando sento la frase “ho giocato in Borsa”, mi si rizzano i capelli, sempre per stare in tema!

Il verbo “giocare” e la parola Borsa non dovrebbero mai stare nella stessa frase.
Wall Street non è un centro per scommesse!

Se quel prodotto, o quei prodotti, su cui hai investito si rivelano sbagliati o inadeguati alla tua posizione, di solito, proprio come per i capelli, te ne accorgi quando il danno è fatto.

Te ne accorgi quando hai già perso i tuoi soldi.

Rivolgersi solo in quel momento a un consulente finanziario potrebbe essere troppo tardi.

Chi può garantirti di riavere i soldi persi? Nessuno che sia onesto.

In più, il meccanismo di recupero della perdita non è proprio semplice: con un patrimonio di 100, una perdita del 20% non si recupera con un +20%. (100-20=80… il 20% di 80 è 16… con un +20% si arriverebbe a 96 non a 100).

Immagina perdite più importanti: per recuperare un -50% serve un +100%.

È capitato realmente: molti investitori in azioni di banche italiane hanno subito perdite tra il 70 e l’80%. Per tornare in pari avrebbero dovuto triplicare il capitale (con un -75% serve un +300%).

C’è un altro elemento fondamentale, la competenza (formazione ed esperienza) del consulente finanziario.

Nessuno sa che le multinazionali usano i parrucchieri per testare la qualità di un prodotto che, inizialmente, non forniscono al commercio al dettaglio. Quando scoprono nuove formule, passano alla massa i prodotti che prima erano prerogativa dei professionisti e offrono agli acconciatori le nuove proposte. Insomma la maggior parte dei professionisti si presta senza esserne sempre al corrente, alle strategie di marketing delle grandi catene. Solo alcuni si permettono di fare accordi con produttori di nicchia, che con la grande distribuzione non ci lavorano proprio.

Anche nel settore finanziario funziona così.

Le grandi case di investimento hanno prodotti finanziari per la massa
e prodotti finanziari più elitari.

Ovviamente la convenienza, per una questione di numeri, è di promuovere quelli che si possono proporre alla maggioranza degli investitori.

Da accordi stipulati con i piani alti delle banche ci sono titoli che vengono “spinti” più di altri
da chi lavora per gli istituti di credito.
Su questi vengono formati i dipendenti,
che solo su questi sono in grado di fornire proposte per i clienti.

La conoscenza dei prodotti finanziari dei dipendenti bancari si limita a quelli. Non sanno né possono andare oltre le tipologie di strumenti studiati per essere offerti alla massa.

E soprattutto, col cavolo che te lo vengono a dire!

Come puoi ben immaginare le stesse case di investimento hanno prodotti riservati
a chi ha libertà e competenze per operare nel settore senza vincoli.

Le banche non sono interessate a distribuire prodotti esclusivi che possono essere costruiti e studiati per uno, ed uno solo, specifico portafoglio. Magari per il tuo.

Un esempio pratico può essere costituito da un indice composto da circa 50 titoli che si occupano dell’evoluzione nel settore auto. Si riferiscono a elettrificazione, guida automatica, connettività, giusto per elencarne alcuni. Possono essere costruiti e venduti solo a un cliente d’élite, non esistono per il grande pubblico.

Ci sono poi anche case meno conosciute, ma con le spalle altrettanto robuste e solide, che offrono prodotti di nicchia. Bisogna conoscerle e sapere come si muovono. Questo per essere in grado di fare accordi realizzati in base alla struttura del portafoglio e del patrimonio del singolo cliente.

Sono prodotti elitari e non alla portata di tutti.

Ma sono quei prodotti che possono fare la differenza.

Avrei in mente un sacco di esempi, che ovviamente non posso scrivere pubblicamente qui. Te ne anticipo solo uno, posso farlo perché è già stato reso pubblico dai giornali e quindi ormai non più così esclusivo…sto pensando alla famiglia Rothschild, ne hai mai sentito parlare?

Esistono anche il Club Deal, club riservati dove si costruisce un’iniziativa di investimento per un numero ristretto di persone. Solitamente è un’istituzione finanziaria a proporre qualcosa riservato esclusivamente a quel gruppo di investitori. Ovviamente è fondamentale che il tuo consulente finanziario sia ramificato a livello mondiale e in grado di cercare case di investimento e competenze ovunque per istituire il Club Deal.

Prima ci conosceremo, prima approfondiremo queste questioni e meno danni dovremo riparare se ti trovi in una posizione non adatta a te. E prima potremo capire quali prodotti più esclusivi fanno per te. Ogni minuto che aspetti sono potenziali soldi persi.

Più aspetti, più perdi, più sarà difficile anche solo recuperare (non dico guadagnare).

Di tutto ciò ne ho ampiamente parlato nel mio libro “Le confessioni di un ex squalo di Wall Street pentito”. Per scaricare gratuitamente le prime 30 pagine

A presto!

Luca Ruini

PS:

Hai mai fatto caso che quando piove il numero delle donne con i capelli raccolti aumenta rispetto alle giornate di sole? Sono poche, e ritenute dall’universo femminile decisamente fortunate, quelle che non subiscono l’aggressione dell’umidità. Non lo ammetteranno mai, ma trovare un prodotto che la combatta è quasi come il desiderio della pace nel mondo. Non puoi mai sapere con certezza assoluta che tempo farà domani, sarebbe fantastico essere preparate a tutte le evenienze.

Ti sembrerà irriverente ed in effetti lo è, ma anche nella gestione dei tuoi investimenti
non potrai mai sapere con certezza che cosa succederà domani.

Oltre alla ricerca del prodotto esclusivo, alla valutazione delle esigenze soggettive, ai numeri del portafoglio, ci sono variabili esterne da gestire, ci sono gli imprevisti.

Non esiste, te lo dico già, un prodotto finanziario in grado di rendere immune il tuo patrimonio. Ci sono però competenze, affinate con tanta pratica, che il tuo consulente finanziario dovrebbe avere per gestire in brevissimo tempo quello che non si può prevedere.

Il fatto che un dipendente di banca non sia mai stato sul mercato direttamente, lo rende carente in uno degli elementi che non possono mancare di fronte alla follia che caratterizza il mondo: l’istinto. E, proprio come per gli animali, è l’istinto che porta alla sopravvivenza. In questo caso nemmeno stiamo parlando della sua sopravvivenza…

…sei tu quello in pericolo.

Ecco perché, quel campanello d’allarme che il tuo istinto ti sta facendo sentire in questo momento dovresti proprio ascoltarlo per correre ai ripari.

Prima decidi di intervenire, prima otterrai dei risultati.
Quindi che senso ha aspettare?

Soprattutto dal momento che non si sa che tempo farà domani…è vero che le previsioni sono sempre più precise…ma cosa possiamo dire dei terremoti o di altre calamità? Se si potessero prevedere tanti disastri sarebbero stati evitati.

PPS:

“Borsa” è una parola di genere femminile. Sarà un caso?

Io penso di no.

Cambia umore in un attimo ed è terribilmente permalosa. È attenta ai fatti di cronaca, a breve e a lungo termine, si prepara con cura per affrontarli, ma se poi qualcosa non va come si aspetta si arrabbia e si riorganizza in fretta e furia. Ha buona memoria, non dimentica niente del passato. Si fa influenzare dall’inflazione, dal Pil, dalla fiducia dei consumatori, dall’indice di prezzo delle case, dai prezzi alla produzione. E ho citato solo alcuni esempi.

È volubile anche solo per il gusto di esserlo.

Va studiata, conquistata e riconquistata.

Ti serve decisamente un professionista.

PPPS:

ATTENZIONE! Anche “banca” è una parola di genere femminile!

Quello che vedi potrebbe essere sapientemente nascosto da uno spesso strato di trucco. Guardiamoci insieme.

Scarica il primo capitolo del mio libro “Le confessioni di un ex squalo di Wall Street pentito”.

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